Dal 26 ottobre e fino al 16 febbraio 2025 la Fondazione Ferrero presenta la mostra Giuseppe Penone. Impronte di luce, un’ampia antologica di oltre cento opere, pensata dall’artista e dal curatore, Jonas Storsve, appositamente per gli spazi della Fondazione. Il fil rouge della mostra è il tema dell’impronta, declinato attraverso una vasta gamma di tecniche e materiali, ma nelle nove sale espositive si ritrovano altri grandi temi della ricerca artistica di Penone: la memoria del contatto, il rapporto paritario tra uomo e natura, la tensione negativo-positivo nella scultura, la centralità del gesto dello scultore. A chiusura del percorso sarà esposta, per la prima volta in Italia, un’ampia selezione delle tele Impronte di Luce nate dalla riflessione di Penone sull’opera di Le Corbusier.

È l’albero in bronzo Idee di pietra - 1532 kg di luce di Giuseppe Penone, installato di fronte all’ingresso della Bourse de Commerce di Parigi, a introdurre i visitatori alla mostra Arte povera allestita nella sede espositiva della Pinault Collection. L’evento, a cura di Carolyn Christov Bakargiev, celebra i grandi maestri dell’Arte povera ribadendo l’importanza nel mondo di oggi dei concetti che ispirarono i protagonisti del movimento di portata internazionale teorizzato alla fine degli anni Sessanta dal critico Germano Celant. Oltre ai lavori dei tredici artisti, che si potranno ammirare fino al 20 gennaio 2025, a completare il percorso espositivo ci saranno fotografie, cataloghi, libri e materiale archivistico.
L’arte di Giuseppe Penone è presente con con alcune delle opere più significative dell’artista: gli alberi di Alpi Marittime, scelti per la copertina del catalogo della mostra, Essere fiume, Patate, Soffio, Gesti vegetali sono solo alcuni dei lavori seminali in mostra che confermano le radici poveriste dell’artista, sviluppate in un linguaggio originale e autonomo.

Il 30 maggio 2024, alla presenza del principe Daniel di Svezia, è stata inaugurata The Inner Flow of Life, la nuova installazione permanente di Giuseppe Penone, eletto artista dell’anno 2024 in Svezia. La monumentale scultura, composta da quattro grossi blocchi di granito e da un albero in bronzo rovesciato, andrà ad arricchire la collezione del Princess Estelle Sculpture Park del Royal Djurgården di Stoccolma.

Va in mostra a New York una selezione di opere che testimonia la continuità della riflessione di Penone sul tema dell’impronta, il contatto e l’azione dell’artista sulla materia, dalle opere giovanili - qui rappresentate dalle serie Coincidenza di immagini (1970-1973) e Svolgere la propria pelle (1970) - sino ad oggi. Nel gesso dei Cocci (1979-1982), nel bronzo delle Geometrie nelle mani (2005), così come nella terracotta di Avvolgere la terra - il colore nelle mani (2014), la memoria del gesto è conservata e la scultura nasce come calco del negativo della mano. In questi ultimi lavori, esposti qui per la prima volta, l’impronta lasciata dall’artista in una manciata d’argilla, ingrandita nelle forme sospese a un cavo d’acciaio, viene rivelata attraverso il rosso, il rosa chiaro, il giallo e il blu della policromia di Le Corbusier, la stessa che si traduce nelle tele delle Impronte di luce (2023).

Al centro della mostra che si inaugura in questi giorni a Parigi (Gagosian, rue de Ponthieu) è l’impronta, tema portante della ricerca artistica di Penone, ora esplorato attraverso una serie di nuovi disegni e pitture dal titolo Impronte di Luce. I gesti delle mani impressi sulla carta con l’inchiostro e trasportati su tela attingendo alla paletta cromatica di Le Corbusier, ingranditi nelle proporzioni perfette del quadrato, si rivelano quali immagini inattese di corpi, che si confrontano con le forme tormentate di un lavoro passato, Maldoror (1986-1988).