Idee di pietra

Nelle opere della serie Idee di pietra, come in altre realizzate negli anni 2000, i fenomeni naturali, psichici e culturali sono collegati in un identico paesaggio dominato dalla morfologia della biforcazione. Sono alberi di bronzo che ospitano pietre di fiume nelle biforcazioni dei rami.

Versailles, 2013

© Archivio Penone

Penone inizia a realizzare alberi in bronzo, senza fogliame sul finire degli anni Ottanta: fusioni da matrici ricavate da alberi veri, con una struttura che si sviluppa verso l’altro attraverso le ramificazioni. Il materiale scelto, con la sua patina ossidativa, ha un aspetto che si avvicina molto a quello di un tronco.

Il primo di questi lavori è una scultura originariamente intitolata Biforcazione, eseguita per lo Skulptur Projekte del 1987, anche nota come Pozzo di Münster. Il calco di un grande ramo di frassino poggia a terra, piantato alla base, si biforca e si estende in rami più piccoli. All’altezza della prima biforcazione si trovano l'impronta della mano e dell'avambraccio dell'artista. L'acqua scorre lungo il braccio e il palmo, gocciola dalla punta delle dita e poi cade a terra, dove viene raccolta e rimessa in circolazione, a significare come l’albero, il fiume, la mano abbiano la stessa "logica strutturale".

Pozzo di Münster, 1987

© Nanda Lanfranco

Nel 1987-1988 Penone realizza il cosiddetto Faggio di Otterlo per il giardino di sculture all'aperto del Museo Kröller-Müller di Otterlo, un albero di bronzo provvisto in questo caso di foglie in prossimità di una biforcazione. Le foglie rivelano la fusione in positivo di un corpo umano, mentre ai piedi dell'albero la stessa forma si ripete in negativo, impressa in un intreccio di radici e fogliame in bronzo.

Faggio di Otterlo, 1988

© Paolo Mussat Sartor

Albero delle vocali (2000), installazione permanente presso il Jardin des Tuileries di Parigi, è una grande quercia che nel suo ambiente naturale ha sviluppato rami particolarmente lunghi per conquistare spazio e luce e, fusa in bronzo, è adagiata a terra. Alle Tuileries la crescita delle piante è regolata dalla progettazione dell’uomo e per contrasto l’opera di Penone vuole sottolineare il modo in cui gli alberi crescono nella foresta. Dove cinque dei rami della quercia, biforcandosi in diverse direzioni, toccano il terreno, sono stati piantati cinque alberi diversi: un tasso, un pioppo, un frassino, un ontano e una quercia, cinque essenze sacre agli dei dei pantheon greci e celtici. All'estremità opposta del tronco, cinque grovigli di radici si incurvano a delineare ciascuno una delle vocali, associando così il linguaggio degli uomini a quello delle piante. L'osservazione di un comportamento della natura è associata al mito, e a una potenziale spiritualità insita in essa.

L’invenzione e la concezione della fusione in bronzo racchiude una profonda conoscenza e riflessione sulla crescita del vegetale.

L’albero esemplifica, con la sua fluida forma, la caduta verso la luce della materia, e i rami, con la loro estensione, nutrono il fogliame che equivale alla superficie della scultura in bronzo.

La matrice che avvolge l’albero è l’aria.

Il bronzo testimonia il profondo legame che esiste tra la sua fusione e la crescita vegetale.

Il peso di un albero in bronzo che si stacca dal suolo sorretto dalla crescita degli alberi che lo circondano è la scultura.

Albero delle vocali, 2000

© Archivio Penone

Elevazione (2000-2001) è un grande castagno secolare, abbattuto perché attaccato da parassiti, di cui Penone fonde in bronzo il tronco e le radici. Le radici sono ramificate in cinque direzioni, in corrispondenza di ciascuna delle quali è inserito un palo di sostegno in acciaio. Accanto ai cinque pali sono quindi piantati altrettanti alberelli, così disposti tutt’intorno all'albero di bronzo. Con il passare del tempo, gli alberi in crescita sono destinati a inglobare i pali di sostegno, "formando con le colonne dei loro tronchi e la volta delle loro fronde uno spazio a cupola all’interno del quale si ergerà, sospeso, il castagno". Questo innalzamento suggerirà un sorprendente processo di sacralizzazione condotto ad opera dell’elemento vegetale.

Elevazione, 2001

© Archivio Penone

In seguito a una violenta tempesta che nel 1999 abbatte alcuni alberi monumentali del parco della reggia di Versailles, Giuseppe Penone acquista dallo Stato francese due cedri secolari. Da uno di essi, del diametro di due metri, ricava Tra scorza e scorza (2003). La sua corteccia ricorda all'artista la pelle di un enorme animale. Da essa sono ricavate due valve in bronzo, che vengono infisse verticalmente nel suolo in modo da corrispondere alle dimensioni dell'albero durante nel suo ultimo anno di vita. Tra di esse è piantato un giovane albero. Entrare nello spazio delimitato dalle cortecce è come essere racchiusi all'interno dell'albero, in un "cerchio magico", come lo descrive l'artista, "entro il quale si trovano centinaia di anni".

Tra scorza e scorza, 2003

© Archivio Penone

Idee di pietra

Che cosa è un’idea che appare all’improvviso o dopo una lunga riflessione nello spazio senza forza di gravità della mente?

Un’idea che si è formata sommando gli innumerevoli pensieri precedenti, levigata dallo scorrere del tempo, compattata dal peso dei ricordi, incrinata dai dubbi e dalle incertezze che si insinuano tra i pensieri separandoli?

È una pietra di fiume che appare tra i rami di un albero.

Questi alberi fusi nel bronzo sono all'origine di Idee di pietra, lavori nei quali gli elementi di novità si innestano sui loro prototipi naturali. Nel 2003 Penone realizza un gruppo di disegni in cui le cinque dita di una mano sono accostate ai rami di un albero, nell'atto di trattenere una massa scura nei vari punti di biforcazione delle dita o dei rami. Ne nasce la prima opera intitolata Idee di pietra (2003), di cui un esempio si trova ora nel Karlsaue Park di Kassel, in Germania, dove è stata installata nel 2012 in occasione di Documenta13, a cura di Carolyn Christov-Bakargiev.

Idee di pietra, 2003

© Archivio Penone

La serie Idee di Pietra indaga il rapporto tra le pietre di fiume e il pensiero: le pietre sono plasmate dal fiume, come il pensiero è plasmato da esperienze, dubbi e riflessioni. I pensieri trovano appagamento quando vengono estratti dal loro fluire, come sassi catturati dai rami, o come rami spogliati e pietre che trovano riposo nelle anse del fiume. In natura ogni albero si sviluppa tra l'istinto vitale che lo porta a crescere verso l'alto e la forza di gravità che lo mantiene radicato nel terreno ma che potrebbe anche farlo cadere. In queste sculture le pietre di fiume sono la luce che i rami in crescita cercano, ma sono anche il peso con cui i rami frondosi e gli accidenti contrastano la crescita degli alberi. Le storie dei singoli alberi sono fossilizzate nel bronzo, ogni scultura permette la rivelazione dell’esistenza di un organismo.

Idee di pietra - olmo, 2008

Idee di pietra - ciliegio, 2011

© Archivio Penone

Un castagno che si sta seccando e la cui chioma viene piegata dal vento è il modello per Idee di pietra - 1303 kg di luce. Le biforcazioni dei suoi rami trattengono cinque grandi pietre di fiume il cui peso complessivo è di 1.303 kg. Variando la forma delle cinque pietre, Penone crea Idee di pietra - 1372 kg di luce e Idee di pietra - 1532 kg di luce (2010).

Idee di pietra - ciliegio (2011) è ricavata da un albero della residenza di San Raffaele Cimena, di cui ogni anno l'artista ha osservato la fioritura, ma anche il progressivo inclinarsi, a causa di un apparato radicale fragile, sviluppato in un terreno fertile che forma radici poco profonde.

L’albero utilizzato per la fusione di Idee di pietra - olmo (2008) è cresciuto invece su terreni agricoli abbandonati, e il suo tronco è deviato da rovi e viti. Una grossa pietra è posta nell’ansa che il tronco ha tracciato per riprendere il suo percorso verticale.

Luce e ombra, 2014

© Archivio Penone

In bilico (2012) è un acero con lunghi rami che si estendono nello spazio per bilanciare un peso che, nella scultura, è una grande pietra di fiume.

In Le foglie delle radici (2012), un grande noce sradicato da una tempesta si erge capovolto. Le radici, fuse in bronzo e appuntite verso il cielo, creano un invaso in cui cresce un arbusto.

La logica del vegetale (2012) simboleggia la fiducia nella rigenerazione, sia in senso botanico, come avviene nella pratica della talea, sia nei termini cari alla mitologia. Un grande castagno è stato abbattuto, e da ognuno dei cinque rami che affondano nel terreno cresce un giovane leccio.

Nel 2011, in occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia, la Fondazione De Fornaris ha commissionato In limine, un’opera da installare all'ingresso della Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino. Si tratta di un arco formato da un tronco d'albero centenario con radici in bronzo che emerge da una grande scultura in marmo della serie Anatomie. All'estremità opposta dell'arco si estendono le punte dei rami, che terminano fra il fogliame di un tiglio.

In limine, 2011

© Archivio Penone

Anche in Vene di pietra (2015) un albero di bronzo è associato a una grande pietra, una massa di granito tenuta in sospensione dai rami biforcuti.

Triplice (2011) è un bagolaro, una pianta nota come "spaccasassi" per il modo in cui le sue radici si insinuano tra le rocce e, con una lenta e continua pressione, sono in grado di romperle. In natura questo albero ha sviluppato tre tronchi, due dei quali trattenuti a terra dal peso di un'acacia sradicata. Per rappresentare quel peso, nella scultura una pietra è posta su un tronco d'albero appoggiato a terra. Un'altra pietra, sostenuta dai rami del tronco verticale, sottolinea invece la vitalità dell'esistenza dell’albero.

Albero folgorato (2012) è modellato su un salice centenario cresciuto presso il museo d'arte contemporanea a Grand-Hornu e colpito con violenza scioccante da un fulmine. Dopo la segnalazione di quest’albero da parte del direttore del museo, Laurent Busine, Penone crea la fusione in bronzo del tronco e ne protegge la polpa e le ferite con l'oro. Lo squarcio dorato collega "la potenza delle ramificazioni elettriche presenti nel cielo […] con l’invisibile ramificazione delle forze del suolo".

Albero folgorato, 2012

© Archivio Penone

Le diverse sculture della serie Idee di pietra sono per lo più collocate all'aperto, molte sono allestite permanentemente, o sono state protagoniste di importanti mostre personali nei parchi storici, in rapporto con gli elementi del paesaggio, come ad esempio Penone Versailles nel giardino e nel castello di Versailles nel 2013, Ideas of Stone al Madison Square Park di New York tra il 2013 e il 2014 , Prospettiva vegetale nel Giardino di Boboli a Firenze nel 2014, Penone in de Tuinen nel giardino del Rijksmuseum di Amsterdam nel 2016, Giuseppe Penone. A Tree in the Wood allo Yorkshire Sculpture Center di Wakefield nel 2018, e Giuseppe Penone at Fort Mason a San Francisco nel 2019.

[Cfr. Daniela Lancioni, Idee di pietra (Ideas of Stone), in Giuseppe Penone. The Inner Life of Forms, a cura di Carlos Basualdo, Gagosian, New York 2018, booklet X]

Le foglie delle radici, 2012

© Archivio Penone